OptoJump Next - Il sistema bidimensionale
A partire dalla versione 1.8 del software OptoJump Next è possibile usare una particolare configurazione di barre per ottenere un’area di misura bidimensionale. Alle barre tradizionali (che chiameremo X) se ne possono aggiungere altre (Y) per formare un rettangolo (min. 1x1, max 6x6 mt.).
Le barre OptoJump Next hanno una distanza massima di trasmissione/ricezione di 6 metri; con questo hardware quindi potremmo usare al massimo 5 metri di barre “X” e circa 50cm di spazio con quelle “Y”
La barra normale Y TX di chiusura solitamente è una barra SENZA torretta d’interfaccia. Con una modifica al firmware della barra TX con torretta (già incluso in tutti gli esemplari con Serialnumber maggiore uguale a 00500) è possibile però utilizzare anche quest’ultimo tipo di hardware. In questo modo ad es. con un Sistema Modulare da 5 Metri si sfrutta tutto l’hardware a disposizione costruendo un sistema lineare di 4 metri. In presenza di Serialnumber minori di 00500 è possibile spedire la barra a Microgate o al proprio distributore per un aggiornamento gratuito (spese di spedizione di andata e ritorno escluse). E’ comunque anche disponibile l’opzione di acquisto di una o più barre aggiuntive TX singole.
Se si usa come barra Y una con torretta, assicurarsi che la sua alimentazione sia SPENTA (power off).
Il collegamento tra le barre poste su lati perpendicolari avviene tramite un cavo di lunghezza variabile (es. $CAB155 lungo 1,5 mt.); ciò consente di distanziare l’area vera e propria di misura (che è sempre quella formata dalle barre tradizionali, rettangolo ombreggiato nella figura sovrastante) dalle barre Y; tale spazio permette all’atleta di uscire dall’area di test senza dover “scavalcare” le barre oppure –più frequentemente- di girarsi di 180° per compiere una seconda corsa/camminata di ritorno. Il software, infatti, permette di effettuare un numero indefinito di percorsi avanti/indietro, consentendo così di registrare un numero sufficiente di passi anche con sistemi lineari di pochi metri.
Le tipologie di test che si possono eseguire con questa configurazione sono di tutti i tipi. Se ne avvantaggiano maggiormente i test di tapping e di march in place che identificano automaticamente il piede destro e sinistro. Il “Drift protocol” che prima aveva bisogno di 4 serie di salti monopodalici ora è molto più semplice da eseguire (bastano due serie, una per gamba; usare in questo caso il nuovo protocollo “Drift Protocol 2D”).
In ogni test è ora visualizzato il “gomitolo delle posizioni”. Visualizzando sullo schermo le barre Optojump, vedremo durante l’esecuzione del test apparire un pallino che ci indica il centroide dei piedi dell’atleta. Il primo pallino (di colore rosa) ci indica la posizione iniziale i successivi andranno a formare lo schema del movimento dell’atleta durante il test facendoci capire come questo controlla gli spostamenti. Il colore del pallino dei salti effettuati andrà mano a mano a diventare più trasparente, mentre quello attuale sarà evidenziato in bianco.
Negli esempi successivi vediamo due test di balzi da 15 secondi dove, nel primo, l’atleta ha controllato bene la posizione restando sempre nell’intorno del punto iniziale, mentre nel secondo è andato “a spasso” non riuscendo a controllare