Endurance

Con il termine endurance si intende la capacità di sostenere nel tempo un'attività fisica intensa, senza cali prestazionali di rilievo. Ne consegue che nell’ambito dell’esercizio anaerobico ad alta intensità, l’endurance può essere misurata in minuti, in quello aerobico a bassa intensità in ore. In alcune specialità sportive la resistenza è il parametro determinante ai fini della vittoria (si pensi al triathlon), tuttavia, se si compara la prestazione di un triatleta rispetto a quella di un sollevatore di pesi e di un ultratrailer, è evidente che lo stesso termine può assumere diversi significati.

Quando si parla di Endurance spesso si sovrappongono infatti tre tematiche divergenti fra loro seppur correlate: resistenza muscolare, resistenza cardiorespiratoria, resistenza cerebrale (resilienza). La resistenza muscolare, tipica del sollevatore di pesi, è la capacità di un muscolo, o gruppo di muscoli, di ripetere un movimento specifico più e più volte, permettendo dunque di sostenere un determinato sforzo il più a lungo possibile. Essa dipende dalla capacità del muscolo di estrarre quanta più energia possibile dal glicogeno, producendo al contempo pochi prodotti di scarto (acido lattico, radicali liberi etc.). Ciò permette un maggior numero di contrazioni muscolari a parità di combustibile bruciato e, quindi, una maggiore resistenza alla ripetizione. Il meccanismo è locale e non generale ed è di tipo biochimico. Perché tale condizione metabolica possa verificarsi, il muscolo dev’essere riccamente irrorato di sangue ed avere il più alto numero possibile di mitocondri per grammo di tessuto muscolare.

La resistenza cardiorespiratoria, tipica del triatleta, rappresenta invece la capacità di compiere un movimento in risparmio di energia, riuscendo a mantenere il corpo attivo per un periodo di tempo prolungato grazie al lavoro congiunto di muscoli, cuore e polmoni. La resistenza cardiorespiratoria riguarda l’organismo nel suo complesso piuttosto che dei muscoli specifici durante un gesto motorio. Una grande resistenza cardiorespiratoria è tipica di tutti gli atleti che praticano sport aerobici nei quali sono obbligati a percorrere lunghe distanze ad intensità di lavoro relativamente elevate. La resistenza cardiorespiratoria dipende da molti fattori, alcuni modificabili con l’allenamento altri poco o per nulla modificabili. Essa è tipicamente espressa in termini di consumo massimo di ossigeno (VO2max), tuttavia, dato che la misura del VO2Max è costosa e non semplice, molto spesso si misura la frequenza cardiaca che si è visto essere strettamente correlata.

Nell’ultratrail l’aspetto che assume maggiore importanza, integrato ovviamente alla resistenza cardiorespiratoria, è la resilienza. In questo sport si affrontano gare di durata superiore al giorno che portano l’atleta a vivere condizioni estreme di privazione di sonno, sovraccarichi importanti all’apparato muscoloscheletrico e crisi di fame e di sete. Appare ovvio che la velocità di crociera diventa un fattore aggiunto alla capacità di superamento di tali “circostanze avverse”.

Solo la combinazione delle differenti capacità di resistenza può consentire all’ atleta di focalizzarsi a perseguire il proprio obiettivo, sia esso la risultante di un’espressione primariamente muscolare, cardiorespiratoria o mentale (funzione cerebrale).

Le misure relative all’endurance sono molto importanti in ambito di training e di monitoraggio della performance. OptoJump permette di misurare i parametri spazio temporali durante una corsa su tapis roulant ad esempio durante l’esecuzione di un Test Conconi (utilizzato dagli allenatori per stimare la resistenza cardiorespiratoria). In questo modo oltre ad ottenere il valore di soglia aerobica (in termini di frequenza cardiaca) sarà possibile analizzare i cambiamenti nella prestazione a seguito dell’affaticamento e magari individuare anche la soglia “biomeccanica” quando cioè il pattern motorio applicato va a variare per mantenere la velocità ricercata, incidendo sui diversi parametri.

Il sistema Witty consente invece di misurare i tempi in prove di endurance all’aperto così come il Kit completo Racetime2 SF, utilizzato ad esempio come sistema di cronometraggio negli allenamenti e nelle gare di sci. Per fornire un ulteriore stimolo al miglioramento della performance, Witty TAB può essere affiancato per mostrare i tempi.

Infine il WITTY SEM (e gli esercizi proposti da BrainHq) può essere adoperato in sessioni di training per la costruzione di percorsi d’esercizio complessi che prevedono un grande numero di ripetizioni per ogni esercizio oppure per la somministrazione di lavori cognitivi in ottica di dual tasking per lo sviluppo della resilienza. Declino nella performance ed alta variabilità di movimento possono evidenziare incapacità di concentrazione o deboli pattern motori.